Il ruolo del CIO può prevalere sull’AI?

Ed è qui che entra in gioco, con un ruolo enorme. “L’impulso è quello di concentrarci sulle relazioni interpersonali con i colleghi sul lato aziendale, in modo da comprendere non solo le parole, ma anche la direzione che si intende seguire, e portare loro soluzioni di cui probabilmente non erano nemmeno a conoscenza”, dice Barton. “Ci vuole del tempo, ma poi si guadagna fiducia, si ottiene rispetto e si diventa un partner ricercato per consentire la trasformazione all’interno di quella business unit”.

Rogers Jeffrey Leo John, co-fondatore e CTO di DataChat, lo sta sperimentando in prima persona, con l’impatto della GenAI sul tipo di lavoro che svolge.

“Non sto più dedicando tempo ad alcuni dei miei compiti quotidiani”, rivela. “Ho spostato la mia attenzione su quelli più strategici, come la creazione di tattiche a lungo termine, l’identificazione di opportunità di miglioramento, la trasformazione all’interno dell’azienda e l’allineamento degli obiettivi aziendali con le iniziative di AI”.

Inoltre, sta investendo tempo nell’apprendimento di ciò che accade nello spazio dell’intelligenza artificiale, in modo da poter individuare le opportunità quando si presentano. “Inizia anche a diventare evidente come il futuro della leadership IT richieda non solo competenze tecniche, ma anche una comprensione della strategia”, conclude. “Quindi sto iniziando a interagire di più e a fare rete con i leader aziendali, in modo da ampliare la mia comprensione delle varie sfide che si possono presentare”.



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