Come diventare il CIO che ogni azienda desidera

Agilità e capacità di gestire il cambiamento

Ipotizziamo un CIO che sta lavorando su un nuovo sistema di vendita a distanza quando l’amministratore delegato gli comunica che l’azienda sta valutando l’acquisizione di un concorrente con una linea di prodotti complementari, e chiede il suo contributo. Da un punto di vista commerciale è assolutamente sensato e il Chief Information Officer gliene dà conferma. Ma ora deve mettere fine al progetto di vendita a distanza e migrare lo staff IT per renderlo idoneo a portare una nuova azienda nel sistema ERP interno. Quanto velocemente e senza soluzione di continuità può orientare il suo staff nella nuova direzione individuata?

La collaborazione

Altro possibile scenario: la divisione Finance ha acquistato un nuovo software e sta procedendo allo sviluppo della propria applicazione no-code. Si sente autosufficiente e non ha comunicato con le altre divisioni aziendali. Per esperienza, il CIO sa già che, entro 90 giorni, il Finance verrà a bussare alla sua porta per richiedere l’integrazione con altri sistemi aziendali. Come si dovrà comportare? Aspettare il contatto o agire lui per primo anche senza sapere ufficialmente dell’esistenza del progetto?

Comunicare in modo semplice

Chiamando nuovamente in causa la nuova rete Wi-Fi 6, supponiamo che il consiglio di amministrazione voglia sapere perché è necessaria ai fini della produzione e perché tutti i router e gli altri dispositivi del network devono essere aggiornati, quando tutto sembra già funzionare bene. Che cosa dovrà fare il Chief Information Officer, in questo caso? Spiegare la necessità dell’aggiornamento in modo semplice – e in termini aziendali appropriati – senza addentrarsi troppo in una discussione tecnica sui nuovi protocolli Wi-Fi? Essere in grado di farlo non solo lo aiuterà a convincere la prima linea a investire nell’IT, ma aumenterà anche le sue possibilità di ottenere l’approvazione dei colleghi aziendali nel momento in cui ne avrà più bisogno.

Gestire la sindrome di Superman (o di Superwoman)

Oltre 80 anni fa, le prime trasmissioni radiofoniche di Superman andarono in onda con il novello giornalista Jimmy Olsen che esclamava: “Guardate! Su nel cielo! È un uccello! È un aereo! È Superman!”.

Indubbiamente, ci sono molti giorni in cui i CIO vorrebbero poter indossare quel mantello e volare in soccorso di nuove priorità aziendali emergenti con soluzioni IT istantanee. Purtroppo, è più probabile che, in un giorno qualsiasi, la maggior parte dei leader IT si senta più simile all’uccello o all’aereo.

Quindi, una volta riconosciuto di essere solo un umano, qualora decidesse di concentrarsi soltanto su due aree di attenzione, quali dovrebbero essere queste ultime?



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