ERP e gestionali: le sfide nascoste delle implementazioni e come superarle
Implementare un sistema gestionale non significa soltanto introdurre un nuovo software, ma condurre un’azione di change management che deve partire dal CEO e dagli altri executive. I CIO ne sono convinti: quando si porta in azienda un CRM, un ERP, un MES, un PLM o qualunque altro gestionale, SAP incluso, i vertici e, a cascata, tutti i dipartimenti, devono credere nel modo nuovo di impostare i processi. L’alternativa è votare il progetto al fallimento a causa delle resistenze delle persone e della difficoltà del top management di vedere i ritorni dell’investimento. E il dito sarà puntato sul CIO che del progetto è probabilmente uno degli sponsor e, sicuramente, colui che ne guida l’implementazione. Ma non ne è l’unico responsabile.
“Le implementazioni dei sistemi gestionali, come SAP, ERP, MES, PLM e così via, sono sfide importanti e momenti di grande cambiamento per le imprese”, afferma Aniello Ranieri, Temporary IT Manager e nel board del CIO Club Italia.“Per esempio, un cambio di gestionale che ho seguito recentemente è costato più di un anno di lavoro tra consulenze, viaggi, implementazione e così via. E siamo andati fuori budget. Poi il progetto è andato bene, ma l’impegno è stato evidente”.
“In base alle mie esperienze passate posso dire che il progetto per implementare l’ERP non è mai indolore, perché questo sistema spesso si innesta su una situazione eterogenea, in cui i processi hanno gestioni diverse o anche nessuna gestione. Quando arriva l’ERP, l’impatto è forte e coinvolge tutti”, afferma Marco Senigagliesi, oggi CIO di L.M. dei f.lli Monticelli (azienda marchigiana del manufacturing attiva nel settore degli accessori per serramenti. Quando Senigagliesi è entrato in questa azienda l’ERP era già stato implementato, nda).