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L'economia digitale di fronte alla sfida della regolamentazione
“L’industria sta affrontando un ambiente normativo sempre più complesso, caratterizzato non solo da una proliferazione di regole, ma anche da un aumento del numero di enti normativi. Questa situazione influisce negativamente sull’innovazione e sullo sviluppo economico”.
Gabriel López, Presidente della commissione per la Digital Policy di AMETIC
Mario Draghi sembra puntare in una direzione simile nel suo rapporto The future of the European competitiveness [in inglese]. L’ex presidente della Banca Centrale Europea indica “la chiusura del divario di innovazione con gli Stati Uniti e la Cina, soprattutto nelle tecnologie avanzate” come uno dei pilastri della sua strategia per far ripartire la crescita. Draghi sottolinea che il problema non è la mancanza di idee o di ambizione, ma la loro traduzione nel mercato. “Le aziende innovative che vogliono crescere in Europa sono ostacolate, in ogni fase, da normative incoerenti e restrittive”. Quasi un terzo degli unicorni creati in Europa tra il 2008 e il 2021 sono finiti negli Stati Uniti, osserva. In questo momento di rivoluzione dell’AI, l’Europa non può permettersi di rimanere bloccata nel passato, sottolinea, in una dichiarazione che ricorda quelle di Zuckerberg e Ek.
“Il recente rapporto di Mario Draghi, così come altri studi, evidenzia la necessità di bilanciare la regolamentazione e l’innovazione”, sostiene Gabriel López. “Negli ultimi cinque anni, il settore ha dovuto fronteggiare un ambiente normativo sempre più complesso, caratterizzato non solo da una proliferazione di regole, ma anche da un aumento del numero di enti normativi. Questa situazione sta influenzando negativamente l’innovazione e lo sviluppo economico”. È strategico, a suo avviso, “semplificare il processo in modo che le innovazioni europee raggiungano il mercato più rapidamente”. AMETIC è impegnata in “una strategia ambiziosa per rafforzare il mercato unico, riportandolo al centro del progetto di integrazione, della transizione verde e dell’agenda dell’innovazione dell’UE”.
“Nell’imprenditoria, in generale, se si regolamenta troppo, si scoraggia, si disincentivano le persone dal fare le cose”, ha detto Lorente. “In Spagna abbiamo una regolamentazione comunale, a livello delle comunità autonome, del Paese e dell’Unione Europea”. A questo si aggiunge il problema che, con il ritmo rapido dell’economia digitale, spesso si cerca di inserire nuovi problemi in vecchie strutture. Anche l’OCSE [in inglese] mette in guardia su questo aspetto, sottolineando che le politiche normative di oggi sono progettate secondo i parametri di diversi decenni fa che difficilmente si adattano all’attuale scenario tecnologico. Per Lorente, questo è esemplificato dal telelavoro nelle aziende digitali che, in molti casi, cerca di trasferire la struttura dei lavori tradizionali in un sistema diverso che rende possibile, per esempio, lavorare per obiettivi e con un orario prestabilito.