Less is more: le strategie dei CIO per ridurre i costi e continuare a investire

Cinque azioni chiave per risparmiare: la mentalità oltre l’IT

Secondo EY [in inglese], ci sono cinque aree chiave su cui il CIO può agire per ottimizzare i costi dell’IT. Innanzitutto, snellire l’ecosistema di partner: il 47% delle imprese gestisce oltre 10 fornitori diversi per ciascuna iniziativa IT e qui, sicuramente, si può fare efficienza. Un altro modo per ottimizzare i costi è migliorare la collaborazione tra IT e business. Un terzo suggerimento è di investire in automazione dei processi, che libera tempo e risorse. Quarta strategia utile è equilibrare le componenti legacy dell’IT con quelle nuove: l’83% delle organizzazioni investe ampie porzioni di budget e grande quantità di lavoro nella gestione e manutenzione di sistemi più vecchi, per cui razionalizzare la parte ereditata aiuta a investire nello sviluppo del nuovo, cui ora è dedicato solo il 17% delle risorse. Questo equilibrio aiuta anche ad evitare che i sistemi IT diventino dei mostri di complessità. La quinta azione fondamentale è il coinvolgimento delle persone nell’intera organizzazione: l’ottimizzazione dei costi va intesa come approccio mentale a tutto campo.

Un esempio di questo approccio su scala aziendale è AUSL Romagna, azienda sanitaria pubblica nato nel 2014 dalla fusione dei quattro enti locali che gestivano l’assistenza sanitaria nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Qui l’ottimizzazione dei costi viene gestita anche autonomamente dalla funzione IT, nonostante sia fortemente basata sulla tecnologia, tramite l’Energy Manager, Paolo Bianco, e il Piano d’Azione Energetica, che valuta sistematicamente gli impatti su costi e ambiente del gruppo (più di 50 edifici e 15.000 dipendenti): efficienza energetica, uso delle energie rinnovabili, consumo idrico, sensibilizzazione degli utenti, e così via.

“La tecnologia per l’energia è fondamentalesia in fase di gestione che di progetto, perché abbiamo potuto acquisire dati che hanno permesso di creare impianti di dimensioni ottimali e, quindi, di investire in modo puntuale, con ritorni più brevi e liberando nuovi fondi da investire altrove”, afferma Bianco. “Il cambio di passo è avvenuto con l’installazione di decine di migliaia di sensori, pari a circa 80.000 punti controllati e collegati su una rete LAN interna con un sistema apposito di gateway con CPU multi-protocollo”.



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