Vendor o partner? Come districarsi tra fornitori e Big Tech

“So di essere una voce fuori dal coro, ma non mi piace considerare i fornitori dei partner: fatico di più a quantificare il lavoro e il compenso”, afferma Alan Girard,IT & Cybersecurity manager di Nital, azienda che importa, rappresenta e commercializza in Italia circa un centinaio di brand di tecnologia di consumo, tra cui Nikon, iRobot, DJI, Sonos, Polaroid, Ezviz. “Inoltre, sono convinto che le decisioni strategiche spettino a noi, non al fornitore. Assimilarlo a un partner significherebbe lasciargli una certa libertà, mentre noi preferiamo avere il controllo sulle decisioni strategiche e non legarci troppo al vendor. Il rischio che si corre nel dare al fornitore tale ruolo è di demandare, perché non si hanno le risorse interne, finendo col diventare dipendenti o legarsi alle sue tecnologie, o ancora peggio seguire dei consigli dati da chi come obiettivo ha la vendita di un prodotto o un servizio, e non il bene della mia azienda”.

Dipendenza o collaborazione?

Girard chiarisce: questo approccio ha come contraltare un allungamento dei tempi dei progetti, perché mantenere questo controllo con le poche risorse IT interne a disposizione genera ovviamente delle code di workload. Ma è il modo di procedere che l’IT manager di Nital ha scelto come più opportuno: “Compriamo regolarmente prodotti e competenze, ma solo competenze verticali”, dichiara. “È difficile che mi rivolga a un fornitore dicendo, tanto per fare un esempio: devo revisionare le mie politiche di cybersicurezza, fallo tu per me. L’obiettivo non è chiaro, non è misurabile né quantificabile in maniera precisa. Sicuramente qualcosa verrà fuori, ma si deve partire dalla consapevolezza del nostro obiettivo interno”.

In pratica, i CIO hanno due alternative: dare la responsabilità al fornitore o accrescere il valore dell’azienda stabilendo obiettivi chiari e stimolando gli interni del team con opportunità ed esperienze dirette, e Girard non ha dubbi sul voler seguire la seconda direzione. Poi, quando capita di trovare il fornitore di fiducia, allora gli si può permettere di agire, almeno in parte, in modo autonomo.



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